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“Il viaggio di Helmut”, romanzo d’esordio di Giampiero Cilione
E’ un racconto di viaggio, quello compiuto da un soldato tedesco in ritirata, tra il 1943 ed il 1945, mentre l’Italia è attraversata da sbarchi e bombardamenti anglo-americani, ma è anche un viaggio nella cultura, tra richiami letterari, filosofici e musicali.
1943-1945. Come uno sguardo, che risale lentamente una mappa dell’Italia stesa su un ampio tavolo, Helmut, giovane soldato della Wermacht, attraversa la penisola dalla Sicilia alle Alpi. È un percorso a tappe, un Giro d’Italia, tra le linee del fronte che si spostano in latitudine e longitudine. Un cammino fatto di paesaggi immortali, spazi indefiniti, tempi alterati, persone incontrate e troppo in fretta abbandonate, emozioni, gioie e paure dell’ignoto. 1978. In una calda giornata di luglio, a ormai più di trent’anni di distanza, Helmut si ritrova in uno stabilimento balneare sul Mar Adriatico a raccontare la sua storia a due giovani, Gianrico e Pietro, prima incuriositi e poi rapiti dalle parole di quello strano adulto che si trovano davanti e che diventerà il mentore, ma anche il bersaglio, della loro estate. Il viaggio che racconterà loro sarà fatto di avvenimenti, avventure, gesti di altruismo, fughe, personaggi misteriosi, ma anche delle sue riflessioni più intime; quelle di un uomo indipendente, deciso a non stare né dalla parte dei buoni, né da quella dei cattivi, esposto al vento della Storia e alle correnti di una vita segnata da cadute e rinascite. Sarà un ballo tra le generazioni, un racconto personale di passioni, ricordi, occasioni mancate e speranze di incontri, che svelerà l’anima spirituale del protagonista e la voglia di trovare l’umanità nella guerra. Una testimonianza di pace, eretica e inti
Come ha sottolineato l’autore, Helmut, il protagonista del romanzo, racconta il proprio viaggio a due giovani incontrati durante le vacanze estive in Romagna, nel 1978 e quella che è un’esperienza drammatica vissuta durante la seconda guerra mondiale, si trasforma, in un viaggio interiore. Helmut è uno studioso dell’Università di Monaco di Baviera, chiamato alle armi dalla Wehrmacht e porta con sè, in guerra, i libri. “Con i libri lavorerà successivamente, appoggiandosi ad essi, all’interno dei quali troverà messaggi di pace, di leggerezza, di umanità – ha sottolineato Cilione-. Quel viaggio di scavo interiore lo porterà alla redenzione e a chiedere il perdono. Si pone come staffetta generazionale, facendosi interprete con i ragazzi, con i quali parla, del valore della memoria e, con essa, di una testimonianza di pace, per le generazioni future.”
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