Dal 13 marzo 2012 un altro insidioso pericolo sta preoccupando l’intero territorio emiliano… si tratta di un’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi presentata dalla società EXPLOENERGY s.r.l. di San Donato Milanese che denomina la propria richiesta ” RENO CENTESE ” dove propone trivellazioni in un’area di circa 650 km quadrati sui quali intende effettuare le esplorazioni, convinta di poter trovare gas negli scisti del sottosuolo (imprigionato tra le rocce).
L’area interessata riguarda parecchi comuni tutti facenti parte delle aree terremotate:
nel ferrarese: Ferrara, Poggio Renatico, Mirabello, Sant’Agostino, Bondeno, Cento, Vigarano Mainarda,
nel bolognese: San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Pieve di Cento, Galliera,
nel modenese: Finale Emilia, Camposanto, Ravarino, Medolla, San Felice sul Panaro, Mirandola, Bomporto
(dati rilevati dal sito del Dipartimento per l’Energia Direzione Generale…per le risorse minerarie ed energetiche (unmig.sviluppoeconomico.gov.it)).
Ai “cercatori di gas” poco interessa delle paure che coinvolgono gli abitanti di questi territori, il profitto è il loro unico scopo.
L’istanza è ancora in fase istruttoria, quindi è in attesa dell’autorizzazione per l’inizio dei lavori dal Ministero dell’Ambiente.
Exploenergy s.r.l. è stata fondata all’inizio del 2012. In pochissimo tempo, aveva già pronta l’istanza Reno Centese presentata al Ministero dello Sviluppo Economico dove è stato espresso parere favorevole.
Exploenergy s.r.l. è formata da tre soci, con un capitale dichiarato di 120mila euro e un capitale versato di 30mila. I soci provengono da aziende del calibro di Saipem, Telecom, Ceo, Petrofa, Eni, A2A (la più grande multiutility italiana, in Lombardia). Tra i soci pare vi sia un esperto di “stoccaggio gas”, due parole che dalle nostre parti evocano un pò di apprensione.
Sul territorio vi era un permesso di ricerca già operativo denominato CENTO-BASTIGLIA concesso ad ASCENT RESOURCES ITALIA, che dovrebbe essere scaduto il 19/02/2013, di cui sarebbe utile avere conferma e informazioni.
Le normative prevedono che per quanto concerne il coinvolgimento delle comunità locali, esso è garantito dal ruolo svolto nell’ambito del procedimento delle amministrazioni comunali e provinciali interessate che devono esprimere il proprio parere sulla realizzazione degli impianti e verificare la conformità delle opere ai piani urbanistici…
Sarebbe senz’altro preferibile, in via preliminare, che i Consigli Comunali interessati adottassero una delibera con la quale dichiarano che il territorio comunale non è disponibile a trivellazioni e ricerche di idrocarburi……
“Noi non ne possiamo più – commenta Antonella Baldini, sindaco di Camposanto – dobbiamo ancora scrivere la parola fine alla vicenda di Rivara, e spero che quel momento arrivi presto, e già si presenta un altro problema. Io ho appreso la notizia dai giornali, noi Comuni non siamo stati interpellati, ma non posso che essere contraria, oltretutto in riferimento a un territorio che ha subito una tremenda catastrofe naturale come quella dello scorso anno”
Questa richiesta di ricerca, non trova d’accordo nemmeno i cittadini, che per anni tramite comitati NO GAS hanno lottato contro Stato, Erg e Independent Resources allo scopo di ottenere il fermo totale al progetto per lo stoccaggio sotterraneo di gas nei nostri territori oggi dichiarati a rischio sismico, proprio a seguito delle scosse del maggio 2012 che ancora spesso si ripetono in maniera significativa.
La preoccupazione nel ‘cratere’ è quindi già alta. “I cittadini si opporranno – promettono i terremotati – e se serviranno altre 53 mila firme per bloccare sul nascere questo progetto le raccoglieremo”.
DAL 2004 SONO ESTRATTI DAL SOTTOSUOLO EMILIANO 1 MILIARDO E 800 MILIONI DI METRI CUBI DI GAS E TUTTORA CONTINUANO LE ESTRAZIONI ALLA MEDIA DI 18 MILIONI DI METRI CUBI AL MESE !!
L’istanza è pubblicata sul sito http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=497 del Ministero dello Sviluppo Economico.

L’istanza di Permesso di Ricerca in Terraferma
RENO CENTESE