Gina Nalini Montanari presenta il suo libro “Il coraggio dell’attesa. Anna Sforza fra le dame di Casa d’Este”
Venerdì 13 febbraio alle 16.30 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo, 5), nell’ambito delle iniziative organizzate per il Carnevale Rinascimentale a Ferrara 2015 quest’anno dedicato alla figura di Anna Sforza d’Este, si terrà la presentazione del volume di Gina Nalini Montanari “Il coraggio dell’attesa. Anna Sforza fra le dame di Casa d’Este” (Ed. Nuovecarte). L’Autrice ne parlerà con Silvia Casotti, editrice, e l’incontro sarà introdotto e coordinato da Valentina Modugno (Ente Palio), con l’accompagnamento musicale di Martina Sartori (Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara), alla viella.
Gina Nalini Montanari, nota al pubblico ferrarese e non solo oltre che per opere a carattere letterario, anche per le sue pubblicazioni ed interventi di carattere storico-letterario, sia in forma scritta, sia in occasione di conferenze e presentazioni librarie, più volte ha dedicato la sua attività di ricerca ad indagare personaggi collegati o facenti parte della Corte Estense.
In questo volume, pubblicato alcuni anni fa, ma di interesse e attualità mai venuti meno, con l’accattivante vivacità di un racconto narrato e il rigore di un saggio storico, l’Autrice ricompone le vicende biografiche di un personaggio femminile che fu “meteora nella logica dinastica dell’ambizione espansionistica estense (…) qui ci troviamo davanti al difficile compito di ridefinire una donna meno imperiosa, più delicata, ma accomunata alle altre dame di Casa d’Este per via di destini femminili simili, l’angoscia di difficili gravidanze, le morti premature dei figli, le malattie contratte dai mariti infedeli, gli amori coltivati segretamente, gli obblighi dinastici, l’obbedienza religiosa, le nostalgie per gli affetti familiari lontani. Anna vive tutto ciò, attraversata nel suo intimo dai sensi premonitori di una morte prematura per parto (…) Un’esistenza melanconica, quasi tragica, rischiarata qua e là dai desideri e dai giochi giovanili (…) Tutto questo è raccontato con grazia, cura del dettaglio, rispetto della traccia storica, da Gina Nalini Montanari, che lotta con passione per salvaguardare un’anima inquieta e ridare dignità e voce a chi per troppo tempo non ha avuto la gioia e il conforto dell’ascolto” (dalla Prefazione di Paola Zanardi).
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