E’ dal blog ufficiale dell’Ingv che si legge una forte dichiarazione in merito al Sisma dell’Emilia. In sunto INGV dice: “nessuna sottostima della pericolosità sismica dal punto di vista scientifico, ma sottostima del problema sismico in sede politico-amministrativa.
Di seguito:
“Durante e subito dopo la sequenza sismica, l’analisi dei dati geologici, geochimici e geofisici ha permesso l’identificazione e la definizione delle strutture sismogenetiche attivate, il livello del danno subito e gli effetti sull’ambiente. Una spiegazione della situazione delle faglie sepolte sotto la pianura padana è visibile in questo video
Sequenza Sismica della Pianura Padana Maggio 2012
Le Faglie Sepolte
Al fine di condividere i dati tra tutti gli scienziati per favorire la ricerca e la comprensione del fenomeno terremoto, ma anche per continuare ad informare sulle cause e sulla evoluzione di questo terremoto, sono stati organizzati seminari specifici, incontri e mostre. I primi risultati dell’intensa azione di monitoraggio e delle ricerche svolte su questo terremoto sono stati pubblicati dopo pochi mesi su un volume speciale di Annals of Geophysics, disponibile on-line.
Un argomento che abbiamo discusso in quest’anno riguarda la presunta sottostima della PERICOLOSITA’ SISMICA UFFICIALE della regione, facendo a volte un po’ di confusione fra pericolosità sismica, rischio sismico, classificazione sismica e normativa sismica. Un nostro post specifico sull’argomento insieme a un testo specifico pubblicato su “Progettazione Sismica” spiega la questione.
Nell’articolo citato gli autori dimostrano che, per quel che riguarda la pericolosità sismica, le caratteristiche dei terremoti del maggio 2012, e in particolare quelle degli scuotimenti registrati, rientrano fra quelle attese per questa zona dalle normative sismiche e che pertanto, come già nel caso del terremoto dell’Aquila, non vi è stata alcuna sottostima della pericolosità sismica, o del rischio sismico, in sede scientifica; vi è stata – da sempre in Italia – una notevole sottostima del problema sismico in sede politico-amministrativa.

Schema sismotettonico della Pianura Padana e del suo sistema fluviale. Le anomalie di drenaggio sono evidenziate in giallo. Le linee rosse sono i principali thrust o sistemi di faglie dell’Appennino settentrionale e Alpi meridionali.
Sorgenti sismogenetiche individuali (ISS) e Sorgenti sismogenetiche Composite (CSS) sono da DISS 3.1.1. -Nel riquadro in alto a dx: MA=Monferrato Arc; EA=Emilia Arc; FRA=Ferrara-Romagna Arc; WSA=Western Southern Alps; ESA=Eastern Southern Alps [da Burrato et al. 2012]
Cosa è accaduto in quest’anno?

Terremoti in Pianura Padana Emiliana dal 19 maggio 2012 al 19 maggio maggio 2013
Abbiamo avuto più di 2500 terremoti, con un andamento di generale diminuzione sia del numero che della magnitudo delle repliche. Tuttavia, il livello di sismicità dell’area è ancora superiore a quello di prima della sequenza. Per vedere l’andamento della sismicità dell’ultimo anno è disponibile una mappa interattiva.
La zona colpita dai terremoti, che sin dai primi giorni aveva un andamento esteso per circa 50 km in direzione est-ovest, non si è ulteriormente estesa nei mesi successivi. Questa sequenza ha confermato una caratteristica della sismicità italiana, quella di manifestarsi spesso con la rottura di diversi segmenti di faglia adiacenti, che si attivano con scosse successive nelle ore e nei giorni (talvolta nei mesi) dopo una scossa principale.
da http://ingvterremoti.wordpress.com/2013/05/20/un-anno-dopo-il-terremoto-in-emilia/