AUSL-Fe:

A Ferrara ci si incontra tutti lunedì dalle 16.30 alle 18.30 alla Coop Serena di Via Boschetto, 26

Tornano i “cafè della memoria”

PER PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E LORO FAMILIARI

Nel mese di Giugno 2021 riprendono anche a Ferrara gli incontri in presenza del Cafè della Memoria utilizzando gli spazi aperti presso la sede di Cooperativa Serena in Via Boschetto, 26 a Ferrara. Gli incontri, rivolti a persone con problemi dementigeni, loro famigliari e caregiver, sono in programma tutti i lunedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30. Saranno momenti di socializzazione “guidata” nel rispetto delle regole anticontagio.

Gli incontri si terranno nell’ampio giardino della struttura, con possibilità di parcheggiare comodamente la macchina.

Il “Cafè per la Memoria” è una delle importanti attività sostenute dall’Azienda USL di Ferrara per aiutare le famiglie che assistono i pazienti affetti da demenza.

Grazie alla gestione condivisa con le ASP e le associazioni presenti sul territorio, queste iniziative sono divenute un punto di riferimento stabile, nell’ambito dell’Accordo di Programma per il potenziamento della rete di servizi per le malattie dementigene nella provincia di Ferrara.

Durante la pandemia Covid-19 è stato necessario ripensare le modalità di svolgimento dei Cafè della Memoria con lo scopo di garantire un servizio fondamentale sia per i familiari-caregiver che per i pazienti, che da anni seguono con entusiasmo e costanza le attività del Cafè.

Fino ad oggi, a Ferrara, le attività sono state rimodulate utilizzando strumenti da remoto, come chiamate e videochiamate, che hanno consentito di mantenere il contatto sia con i familiari che con i pazienti.

Il contatto umano consentito dall’attività in presenza è comunque insostituibile. Uno degli ostacoli fondamentali alla ripresa delle attività è proprio la ricerca di ambienti extra ospedalieri o ambulatoriali in regola con le normative anti-Covid.

Si sta lavorando per programmazione della ripartenza per fine estate dei Cafe della memoria anche a Copparo e nei distretti ovest e sud est.

Durante la pandemia – nei momenti in cui è stato possibile – gli operatori avevano attivato una modalità con distanziamento e riduzione del numero di partecipanti in presenza, e attivato il sostegno telefonico verso i pazienti, chiamandoli periodicamente per colloqui a distanza. In alcune realtà, come Copparo e Portomaggiore, si è scelto di non intraprendere il percorso del Cafè on-line che avrebbero creato maggiore discriminazione vista la carenza di due requisiti fondamentali per gli interventi da remoto: la tecnologia e le competenze per usarla.

Anche a Cento e Bondeno, è stato necessario ripensare le modalità di svolgimento dei Cafè della Memoria di Cento e di Bondeno con lo scopo di garantire un servizio

fondamentale sia per i famigliari che per i pazienti, che ormai da anni seguono con entusiasmo e costanza le attività del Cafè. Alle chiamate e videochiamate, che fungessero da supporto sia per i familiari che per i pazienti, sono stati affiancati anche i Cafè “virtuali” da remoto.