488406_termometro temperature basseBassa Pressione da record:
la giornata odierna entrerà, molto probabilmente, negli annali di meteorologia. La ragione? Beh, la presenza di una Bassa Pressione stupefacente per valori pressori: forse mai si erano registrati, al suolo, 974 hPa. La causa scatenante è stata l’intrusione del Vortice Polare nel cuore d’Europa, che dopo i periodi miti passati si prepara ad affrontare una fase invernale piuttosto cruda.

A proposito del Vortice Polare:
siamo certi che in tanti, pur di avanzare critiche immotivate, continueranno a negare l’eccezionalità di una configurazione barica quale quella attuale. Ma poco importa, checché se ne dica non si tratta di una semplice incursione artica bensì dell’assalto del Vortice Polare in persona. Tra oggi e domenica avremo certamente modo di ragguagliarvi circa gli effetti che andranno a prodursi e che promettono di mandare in crisi il sistema dei trasporti in varie nazioni europee. Non solo. Nei prossimi 10 giorni la stessa Italia risentirà – pesantemente – dell’isolamento di un ampio lago gelido appena a nord delle Alpi.

Freddo persistente:
il cambio circolatorio è innegabile, non fosse altro che i venti impetuosi indicano chiaramente la provenienza delle masse d’aria, ma le varie incursioni fredde precedenti stanno ostacolando un rialzo termico altrimenti repentino. Il freddo si è arroccato al suolo e l’aria mite – più leggera – è costretta a scorrerci sopra. Non a caso abbiamo avuto anche delle nevicate a bassa o bassissima quota sul Nord Italia, in molti casi con fiocchi fino in pianura.

L’Alta delle Azzorre:
l’altro elemento, imprescindibile per la realizzazione di dinamiche invernali ficcanti, è il posizionamento dell’Alta delle Azzorre. L’argomento è stato sviscerato in passato, ma è bene rammentare che eventuali azioni di blocco presuppongono una collocazione anticiclonica a ridosso dell’Europa occidentale. Ed è ciò che sta accadendo attualmente. Ma non basta. Per far sì che l’azzorriano si spinga a nord è necessario che il ramo canadese del Vortice Polare perda vigore ed anche questa dinamica è contemplata dall’azione barica attuale. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti affinché l’inverno ci mostri i muscoli e ci accompagni per un periodo sostanzialmente lungo.

Cosa attenderci da febbraio?:
Beh, la prima settimana rischia seriamente di proporci condizioni meteo-climatiche prettamente invernali. Avremo una prima irruzione artica alla quale potrebbe far seguito una retrogressione del nucleo gelido continentale. Le nevicate che investiranno l’Europa centro orientale, fin da oggi, determineranno una stratificazione del freddo nei bassi strati e l’effetto albedo implementerà una certa termicizzazione.

da ( http://www.meteogiornale.it )