lavoroL’impegno della Regione certificato dai numeri. L’assessore Costi: “Tassi di occupazione tra i primi in Italia, disoccupazione in discesa, 46mila nuovi posti. Ci interessano i fatti, non la narrazione”

In un anno di applicazione del Patto per il lavoro già programmato l’utilizzo di 13,5 miliardi dei 15 previsti da qui al 2019, impegnato 1,1 miliardi di fondi europei

Bologna – “Se Papignani non conosce i numeri glieli comunichiamo noi: 46mila nuovi posti di lavoro nei primi sei mesi dell’anno, il tasso di occupazione al 68,8%, che tra tutte le regioni italiane è secondo solo a quello del Trentino-Alto Adige, il tasso di attività delle donne al 68,2%, il più alto in Italia, e la disoccupazione scesa al 7,5% dal 9% di inizio legislatura, un anno e nove mesi fa, oltre mille nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nella sanità pubblica, entro l’anno, grazie all’accordo con Cgil, Cisl e Uil sottoscritto ieri in Regione”

Lo ha detto Palma Costi, assessore regionale alla Attività produttive, in risposta alla affermazione fatte oggi dal leader della Fiom, Bruno Papignani.

lavoro2“E ancora- prosegue Costi- grandi gruppi nazionali e stranieri scelgono di investire in Emilia-Romagna e l’export continua a tirare. Tutto in un contesto di grande incertezza mondiale, dalla Brexit al terrorismo, nel quale come Regione abbiamo siglato il Patto per il lavoro con sindacati, imprese, enti locali, università, associazioni e no profit, creando una rete impegnata su un solo obiettivo: sviluppo e occupazione”.

“E in un anno di applicazione del Patto- spiega ancora l’assessore- abbiamo già programmato l’utilizzo di 13,5 miliardi dei 15 previsti da qui al 2019, impegnato 1,1 miliardi di fondi europei, cui aggiungere 400 milioni di cofinanziamenti privati, oltre a mettere in campo 150 milioni per il dissesto idrogeologico, 140 milioni per l’edilizia scolastica, 152 milioni per l’edilizia ospedaliera, 180 milioni per la banda ultra-larga, oltre 100 milioni per cultura e beni artistici, e la grande quantità di risorse per il cratere per la ricostruzione” “Cifre dietro alle quali- rileva Palma Costi- ci sono cantieri e innovazione. Questa io la definisco una politica industriale fatta di investimenti pubblici per misure anti-cicliche. Provando a non abbandonare un solo lavoratore nei casi di crisi aziendale, impegnandoci su ogni vertenza per cercare ogni volta una soluzione, ultimo caso la Selcom, sulla quale si sono aperti spiragli positivi”.

“Questi- conclude l’assessore alle attività produttive- sono fatti. La narrazione, positiva o negativa che sia, la lasciamo ad altri. Nel frattempo, come Regione continueremo a impegnarci ventre a terra per creare sviluppo e lavoro”