Raramente esercCRFito lo “jus directoris” esternando il mio pensiero sulle pagine della testata che dirigo. Ma, come si dice, ogni tanto “scappa”.

Sulla vicenda Carife …siamo stati tra i primi a pubblicare l’annuncio del commissariamento, stridono i fatti e i risultati … e stridono ancor più i silenzi.

I silenzi della gente della terra del Po; piena di fumane, di terremoti, di alluvioni, di trombe d’aria, di tempeste, di disastri economici territorialmente rilevanti, di politici da “pacca nell’acqua”.

A quei silenzi, che stridono in relazione alle roboanti dichiarazioni nazionali, alle impunità giuridiche, ai suicidi silenziosi, all’arroganza che tutt’ora pervade quegli operatori ( simili ai caporali di totò ) che credono ancora che tutto sia loro dovuto, va il mio personalissimo pensiero che, purtroppo, è intriso di ricordi sulle ingiustizie e sui favoritismi commesse da quei signori; molti dei quali ancora al loro posto ( stipendio compreso ).

Quei silenzi sono la base per poter compiere impunemente atti degni di rilievo penale, per poter poi far pagare a chi ci ha messo il sangue, i debiti altrui e regalare ad altri un bel lenzuolo lavato e profumato. Per poter, infine, ignorare che da altre parti le cose sono andate diversamente circa il comportamento del governo.

Preso atto che questa terra è immersa in quella fumana che nasconde tutto, e che evidentemente la nasconde anche e sopratutto ai politici ferraresi. non resta che levarsi umilmente il cappello. Come faceva il mio nonno Italo ( e solo sul nome ci sarebbe da fermarsi a riflettere ) quando per andare “IN BANCA” ( la cassa di risparmio di Ferrara ) si metteva il vestito buono.

Lorenzo Guandalini